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FILM DA MASTICARE

Greener Grass

“Film da Masticare” è una rubrica a cura di Fabio Zanello – giornalista e critico cinematografico

Greener Grass (2019) di Jocelyn DeBoer e Dawn Luebbe

Perché ogni film che rientra nell’odontoiatria ci sembra talvolta surreale? Perché quando ci sono di mezzo dentisti ed odontoiatri il cinema sconfina spesso nel grottesco? Tante domande pure troppe. Resta il fatto che un film come Greener Grass si colloca in questo laboratorio di ibridazioni fra generi come il melodramma, l’eccesso e lo spaccato sociologico.

Un lungometraggio d’esordio ispirato proprio da un corto della DeBoer e Luebbe, assai acclamato in festival come il Sundance e Locarno resta ahinoi inedito nelle nostre sale, pur con tutti i suoi pregi. Ovvio che la vicenda surreale delle due amiche Jill e Lisa, interpretate dalle stesse registe, con la prima che regala alla seconda il suo neonato, fa deflagrare presto il racconto nella paranoia e nell’angoscia. La bizzarria della zona colorata e dalle villette a schiera dove risiedono le protagoniste, è che ogni adulto porta apparecchi odontotecnici sui denti dritti e lo stile di vita apparentemente perfettino degli abitanti, cela tensione implose. Un’altra fonte di ispirazione potrebbe essere il romanzo La fabbrica delle mogli di Ira Levin, dove i riti di una comunità impeccabile adombravano più ombre che luci.

Le due registe dimostrano indubbiamente una certa originalità e abilità nella costruzione delle psicologie femminili.

Le eroine femminili sono anche qui sempre più interessanti della controparte maschile. La Belle Epoque apocrifa delle borghesucce è declinata dunque in un senso della mostruosità latente, visto l’alto numero di macchinette per la dentatura, che puntellano la narrazione.

Il risultato è suggestivo, l’impatto vivido e potente.

La satira della borghesia americana tende infine all’universale e volti e storie così stilizzate acquistano dunque consistenza fisica, antropologica e affettiva.

LIBRI DA MASTICARE

Libri da Masticare – Rubrica a cura di Antonello Saiz (libraio e blogger)

Denti guasti

“Denti guasti” di Matteo De Simone è un bellissimo libro edito da quella tenace casa editrice che è Hacca edizioni . Una casa editrice marchigiana, precisamente di Matelica, in provincia di Macerata, che dal 2010 grazie all’impegno di Francesca Chiappa e Silvia Sorana pubblica libri di altissimo pregio e qualità . Del 2011 è questa storia che vede protagonista Giulia, una ragazza di diciotto anni con la passione per il canto a tenerla viva. Giulia ha una famiglia spezzata alle spalle e un fratello, Davide, come una piccola luce nelle ore di buio. Roman, diciotto anni anche lui, dopo l’infanzia trascorsa in una terra straniera vive un presente di clandestino, fatto di piccoli furti e giornate senz’amore. I loro mondi, opposti e lontani, finiscono per scontrarsi, poi incontrarsi, tra le corsie di un supermercato: in un pomeriggio come tanti altri sembra possibile dimenticare la solitudine grazie ad un amore pulito, capace di annullare pregiudizi e paure. Mentre, fuori, la tv continua a creare star, mostri, casi di cronaca, e nel bar sotto casa italiani e stranieri paiono decisi a non volersi capire. Matteo De Simone, giovane scrittore torinese, con “I denti guasti”, sua seconda prova, dimostra talento ed uso sapiente della lingua, abile nel raccontare il nostro presente, quello italiano impastato di mass media e scontri di civiltà, per narrarci un’atipica storia d’amore nata in fretta e troppo in fretta svanita nel nulla: sullo sfondo personaggi nudi, crudi, veri, emblemi di una società complicata e qualunquista tratteggiati con intelligenza e passione. “I denti guasti”, romanzo costruito su di affetti complicati e conflitti irrisolti, stupirà per lo sguardo lucido dell’autore, capace di raccontare le fragilità di Giulia e Roman, così come le nostre, senza banali e scontate divisioni tra bene e male. Pierpaolo Capovilla ha scritto del libro : “Denti guasti, ovvero la sceneggiatura di un film neorealista che preferiremmo non vedere, il brutto film dell’Italia contemporanea che, nella civilissima Torino, invoca il senso dell’esistenza. Esistere e sopravvivere nel disfacimento della coesione sociale, nell’imbarbarimento dei rapporti, anche i più intimi, nella violenza cieca – ma visibilissima – dei diseredati, e in quella affatto miope – ma invisibile – del progetto politico e culturale vissuto sulla pelle e inflitto nella carne del paese in questi anni scuri: viviamo in una società dissociata dalla propria storia, senza più meta se non il presente stesso. In una parola, senza futuro. Possiamo certo continuare a mentire. A noi stessi soprattutto. Matteo De Simone, con questo romanzo, ti sbatte in faccia la realtà. Il suo è un approccio “antropologico”: descrive con circostanza e sicurezza, persone ed esistenze, storie di vita e di morte, speranze imprigionate nelle sorridenti bugie dell’odioso immaginario edonistico dell’oggi. Lo fa con precisione chirurgica, ma non dimentica il valore narrativo della metafora e dell’iperbole poetica. Denti guasti è un grido di disperazione. Ma, se osservi attentamente, aguzzando lo sguardo fra le parole, lo vedi, perché c’è. Quel magnifico desiderio – è imperioso – di riscatto, di emancipazione, di giustizia. È la bellezza della vita, che ci manca tanto”.

FILM DA MASTICARE

Fiori di cactus

“Film da Masticare” è una rubrica a cura di Fabio Zanello – giornalista e critico cinematografico

Era era davvero una commedia degli equivoci Fleur de cactus, opera scritta da Pierre Barillet e Jean Pierre Grédy, inizialmente messa in scena nel 1964  presso il parigino Théâtre des Bouffes-Parisiens. Un’occasione davvero ghiotta per il cinema americano, che trasforma  il testo in film grazie al commediografo Abe Burrows, che riscrive praticamente il testo secondo i gusti della cultura di provenienza.

Gene Saks, il regista prescelto per la trasposizione cinematografica, è alla ribalta della comicità dopo un successone come La strana coppia (1968) e così si rinnova anche la complicità con Walter Matthau, già mattatore del suo precedente lungometraggio. Un campionario ben assortito: Matthau è Julian un maturo dentista che ha una relazione tormentata con la giovane Toni (Goldie Hawn, Oscar come miglior attrice non protagonista), ed è adorato dalla sua infermiera Stephanie (un’inedita Ingrid Bergman dai toni leggeri). Julian fa credere a Toni di essere sposato, per non impegnarsi seriamente e chiede a Stefania di spacciarsi per sua moglie, generando così una girandola sentimentale difficile da controllare,  visto che Toni è a sua volta corteggiata dal vicino Igor ( Rick Lenz), uno scrittore squattrinato. Ci sono due sequenze rivelatrici dei rapporti fra i personaggi: l’incontro fra Toni e Stephanie costringe  Julian ad  inventarsi che la moglie ha un amante e Stephanie ne approfitta per farlo ingelosire, poi Julian capitola e si innamora finalmente di Stephanie. Toni alla fine sarà consolata da Igor.

Con il dentista Julian Fiore di cactus ci offre un ritratto di uomo moderno, che dietro alle apparenti certezze dello scapolo, svicolando dal matrimonio, diventa un irregolare e ne subisce le conseguenze. Posizione un pò anarchica forse, ma preziosa perché sofferta. Infatti è dolceamara la comicità del film, poiché mette in scena un malessere che cerca  giustificazione in un esame di coscienza tutto individualistico, di un popolo che nasconde in sé tanti piccoli, infantili,  problemi ma già maturi, da far abbassare le armi ai protagonisti di fronte alla prospettiva di un  amore durevole.

La sindrome di Sjogren

Articolo della Dott.ssa Mariaeva Romano*

La sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune sistemica che appartiene al gruppo delle Connettivi. La malattia colpisce le ghiandole esocrine ( principalmente ghiandole lacrimali e salivari ) determinando ridotta funzione ghiandolare. Colpisce in particolare le donne, tra i 40 e i 60 anni di età.

I sintomi principali sono:

  • secchezza degli occhi (sensazione di avere sabbia negli occhi, bruciore)
  • secchezza della bocca
  • secchezza della mucosa nasale e secchezza vaginale
  • dolori articolari
  • stanchezza
  • Più raramente la Sindrome di Sjogren può coinvolgere anche altri organi e apparati (polmoni, reni, sistema nervoso, apparato gastrontestinale).

La bocca secca (xerostomia) causata da ridotta salivazione determina difficoltà nella masticazione, nell’articolare le parole, fatica a deglutire e ridotta percezione dei sapori. Inoltre la secchezza del cavo orale aumenta il rischio di carie dentarie, infezioni fungine, infiammazioni gengivali e lesioni traumatiche del cavo orale. L’odontoiatra spesso è il primo specialista che può sospettare questa malattia e inviare quindi il paziente al reumatologo permetttendo la diagnosi precoce della malattia.

La diagnosi si basa essenzialmente sui sintomi clinici e su alcuni esami di laboratorio (in particolare la presenza di autoanticorpi denominati anti-Ro/SSA o anti-La/SSB, elevazione della VES, ipergammaglobulinemia). Vi sono inoltre dei test che valutano la funzionalità delle ghiandole (Test di Schirmer e scialometria) ed eventualmente si può effettuare la biopsia delle ghiandole salivari minori.

E’ importante escludere altre condizioni che possono causare la bocca secca (alcuni farmaci, radioterapia, reflusso gastroesofageo, infezioni…)

Vi sono diverse strategie terapeutiche, che dipendono dalla severità dei sintomi e dagli organi coinvolti: generalmente si utilizzano sostituti lacrimali e sostituti salivari e se necessario farmaci immunosoppressori.

La stretta collaborazione tra reumatologo e odontoiatra è importante per promuovere adeguate norme di igiene orale e per prevenire e trattare eventuali complicanze della malattia.

*DOTT.SSA MARIAEVA ROMANO

La dottoressa Mariaeva Romano si è laureata presso l’Università degli Studi di Pavia nel 2011 e successivamente specializzata in Reumatologia. Attualmente lavora presso l’Ospedale Niguarda, dove svolge attività ambulatoriale e di reparto. La dottoressa Romano si occupa principalmente di artriti infiammatorie, malattie del tessuto connettivo e osteoporosi. I suoi ambiti di interesse sono la diagnosi precoce delle artriti e la medicina di genere.

Lo Studio dentistico Innamorato aderisce al “Mese della Prevenzione Dentale”

Lo Studio dentistico Innamorato aderisce all’iniziativa di prevenzione dentale, promossa da ANDI in collaborazione con Mentadent. Grazie a questa importante campagna, i cittadini potranno effettuare durante il mese di ottobre una visita preventiva e valutare il proprio stato di salute orale e quello di tutti i loro familiari. Al termine della visita, ogni singolo individuo riceverà utili consigli personalizzati per evitare l’insorgenza di complicanze che possono compromettere la salute dentale e generale della persona. Molte malattie sistemiche, infatti, hanno precoci manifestazioni orali che solo un’accurata visita specialistica può evidenziare. La prevenzione delle malattie orali si basa sull’adozione di pratiche di controllo ed eliminazione dei fattori infiammatori, oltre che di educazione ad una corretta alimentazione.

Per effettuare una visita gratuita, occorre chiamare il numero di telefono 0975 72542 dello studio di Silla di Sassano, oppure il numero 0975 587242 della sede di Teggiano. In alternativa, basta prenotarsi attraverso i canali social dello Studio Dentistico Innamorato.